Nel panorama dei contratti internazionali di gestione alberghiera, il contratto di franchising è una delle soluzioni più apprezzate da imprenditori e società alberghiere. Il contratto di franchising è stato disciplinato dalla l. 129/2004 che ha consentito di avere una definizione degli elementi che lo contraddistinguono: individuazione del contenuto, obbligo di aver già sperimentato la formula commerciale, obbligo di forma scritta a pena di nullità, doveri di informazione (disclosure) nei confronti del franchisee, durata minima del contratto, dovere di buona fede nelle negoziazioni, diritto di chiedere l’annullamento per informazioni false.

Il contratto di franchising è il contratto tra due parti (franchisee-affiliato e franchisor-affiliante) economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede all’altra la disponibilità a fronte di un corrispettivo di un insieme di diritti di proprietà intellettuale e/o industriale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti d’autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale, il sistema di prenotazione internazionale, servizi di formazione e servizi di marketing, assistenza prima e dopo l’apertura dell’hotel relativamente agli studi di fattibilità, progetti di architettura e decorazione, supporto amministrativo, fiscale e finanziario, programmazione aziendale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati.

Il franchisor è generalmente una società alberghiera mentre il franchisee è un imprenditore che gestisce l’albergo sostenendone i costi e gli oneri ma sfruttando il know-how e l’avviamento commerciale del franchisor.

Il franchisee dovrà pagare le fees concordate al franchisor (entry fee-diritto d’ingresso, determinata sulla base del valore economico della rete commerciale e una royalty fee-parte variabile, calcolata in percentuale solitamente tra il 3 e il 5% sul solo fatturato delle camere), aderire e mantenere gli standard di servizio richiesti, partecipare alle attività di marketing e pubblicitarie, utilizzare il sistema gestionale e di prenotazione del franchisor, necessità di coordinarsi sul lay out, mantenere costantemente aggiornata la contabilità e la documentazione fiscale, adempiere a tutte le normative relative all’attività svolta e tenere indenne il franchisor da possibili richieste di terzi in caso di violazione.

Nel franchising alberghiero distinguiamo il franchising puro che presuppone un controllo stringente da parte del franchisor ed un franchising light secondo cui l’insegna o i segni distintivi verranno posti al fianco del vecchio nome dell’hotel, le campagne pubblicitarie ed il sistema di prenotazione saranno in comune e non vi è controllo troppo stringente nè previsione di esclusive.

Il franchisor può effettuare controlli periodici di qualità utilizzando eventualmente anche un mistery client, cioè un cliente ingaggiato dal franchisor che utilizza i servizi dell’hotel facendo un report al franchisor.

Stipulare un contratto di franchising alberghiero è una decisione strategica, ma può comportare rischi e incomprensioni. La consulenza di un esperto legale è fondamentale per:

  • valutare la sostenibilità dell’accordo;
  • comprendere diritti e doveri;
  • proteggersi da eventuali controversie legali o richieste di annullamento.