L’Italia sta vivendo un periodo cruciale per il rinnovamento delle sue infrastrutture sportive. Con un’età media di circa 60 anni, molti impianti sportivi soffrono di problemi strutturali e sono inadatti a rispondere alle esigenze moderne. La necessità di ammodernamento e l’evoluzione verso strutture sportive multifunzionali hanno fatto emergere nuovi attori chiave nel settore: i fondi immobiliari. Questi fondi, con la loro capacità di mobilitare ingenti capitali e operare con una visione di lungo periodo, possono diventare fondamentali per promuovere la riqualificazione degli stadi e degli impianti sportivi italiani.
Negli ultimi anni, è cresciuta la domanda di strutture sportive all’avanguardia, capaci di attrarre non solo tifosi, ma anche famiglie e turisti. Gli stadi monouso, aperti solo nei giorni delle partite, potrebbero lasciare il posto a centri multifunzionali che includono ristoranti, negozi, centri commerciali, hotel e spazi per eventi.
La transizione verso un modello multifunzionale consentirebbe di ripensare l’utenza degli stadi: il tifoso tradizionale lascerebbe progressivamente il posto a un nuovo pubblico di clienti con capacità di spesa medio-alta, includendo famiglie e visitatori internazionali. Questa trasformazione richiede un significativo sforzo economico, e i fondi immobiliari sono ideali per sostenere questo tipo di investimenti.
Il processo di ristrutturazione degli impianti sportivi parte da uno studio di fattibilità delle alternative progettuali. Il soggetto promotore deve presentare al Comune o a un altro ente locale un documento dettagliato che illustri le soluzioni possibili, accompagnato da un piano economico-finanziario. Questo documento, che considera il miglior rapporto costi-benefici per la collettività, può prevedere la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, purché siano complementari alla fruibilità dell’impianto e non comprendano nuove costruzioni residenziali.
Una volta presentato il progetto, l’ente locale convoca una conferenza di servizi preliminare per valutare i contenuti del documento di fattibilità. Se approvato, l’ente dichiara il pubblico interesse della proposta e conferma la disponibilità a fornire eventuali contributi pubblici previsti.
La fase successiva prevede una conferenza di servizi decisoria. In questo contesto, i soggetti titolari di competenze sul progetto possono richiedere modifiche specifiche, finalizzate a migliorare l’impatto del progetto per la collettività. Dopo l’approvazione finale, il provvedimento sostituisce tutte le autorizzazioni richieste, dichiarando la pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera, comprese le opere pubbliche o private da realizzare nelle aree pertinenziali.
I fondi immobiliari, con il loro approccio finanziario e progettuale, possono svolgere un ruolo cruciale nel rilancio degli impianti sportivi italiani. Grazie a questi investimenti, gli stadi si trasformerebbero in centri polifunzionali che generano valore per la collettività, migliorano la qualità della vita urbana e offrono nuove opportunità economiche e sociali.
Questo modello rappresenterebbe un esempio di come l’intervento dei fondi immobiliari possa fungere da volano per la rigenerazione urbana e per lo sviluppo sostenibile del territorio, offrendo agli italiani spazi rinnovati e funzionali che diventano parte integrante della vita sociale ed economica delle città.