QUALI VERIFICHE BISOGNA FARE PRIMA DI ACQUISTARE UN’OPERA D’ARTE?

Nel corso dell’acquisizione di un’opera d’arte ci sono numerose aree di due diligence che devono essere svolte prima di effettuare un acquisto affidabile. Le aree vanno dalle indagini storico-artistiche sull’autenticità e l’attribuzione di un’opera d’arte, alla valutazione del prezzo, alla valutazione delle questioni legali rilevanti. Tali verifiche spesso non vengono svolte trascurando la storia dell’opera per diversi motivi: la fretta di chiudere un’affare (o presunto tale) o la  fiducia nelle proprie conoscenze e nelle proprie capacità di distinguere un’opera autentica da una falsa o la fiducia negli operatori di mercato che garantiscono che la documentazione consegnata  sia sufficiente ad attestarne l’autenticità.

Pertanto effettuare una due diligence evita i rischi di acquisto e vendita di un’opera d’arte problematica, aiuta ad arrivare ad una corretta valutazione del valore dell’opera sia per chi vende che per chi acquista, nonchè a proteggere il collezionista e i suoi eredi dopo l’acquisto.

 

QUAL E’ IL METODO PIU’ USATO PER TALI VERIFICHE?

Il metodo più usato è “The Hecker Standard” che coordina, interpreta e analizza i risultati forniti dai vari specialisti e li compila in un report formale di due diligence.

 

COME SI VERIFICA SE UN’OPERA E’ RUBATA?

Si può consultare una banca dati on line “Art Loss Register”che è il principale fornitore di due diligence per il mercato dell’arte e gestisce il più grande database privato al mondo di opere.

Le verifiche da effettuare includono:

Indagine storico – artisitica: le etichette sono importanti per stabilire la provenienza. Anche le bibliografie e le storie di mostre in cui l’opera è stata esposta sono rilevanti. Tuttavia vanno sempre confrontate con la biografia dell’artista e le pubblicazioni originali della sua vita.

Indagine scientifica: strumento essenziale per condurre la due diligence è l’analisi scientifica attraverso uno specialista di scienze dei materiali. Non basta ad esempio sapere che i pigmenti usati da un certo artista esistevano all’epoca per dimostrare l’autenticità dell’opera. L’opera potrebbe essere una copia o un falso.

Perizia calligrafica: consiste nel verificare la firma dell’artista presente sull’opera attraverso un’analisi comparativa della calligrafia. Questo tipo di verifica è svolto da esperti che confrontano la firma sull’opera con altre firme autentiche dello stesso artista. Vengono analizzati diversi elementi, come la pressione, l’inclinazione, il tratto e le peculiarità stilistiche della scrittura.

Cndition report: è importante che l’acquirente possegga anche un report sulle condizioni dell’opera in un preciso momento storico (condition report) compresi i vari   restauri che si usa molto nei contratti di prestito di opere.

Catalogo ragionato: la presenza dell’opera in un catalogo ragionato è spesso considerata un’ulteriore conferma di autenticità e può rafforzare la sua provenienza.

 

 

PUO’ CONSIDERARSI VALIDO L’ACQUISTO DI UN’OPERA RUBATA?

Ai sensi dell’art 1453 cc è possibile se sussistono tre condizioni: acquisto fondato su un contratto astrattamente idoneo a consentire il trasferimento, la disponibilità dell’opera e la buona fede di chi acquista.

COSA PUO’ FARE IL PROPRETARIO DI UN’OPERA RUBATA E ACQUISTATA DA TERZI IN BUONA FEDE?

Può rivolgersi contro colui che ha rivenduto il bene al terzo ex art. 2043 cc o ex art. 1218 cc. In via subordinata può esperire un’azione di arricchimento senza causa ex art. 2041 cc contro il non dominus. La buona fede è sufficiente ci sia al momento dell’acquisto. La buona fede non giova tuttavia allorquando l’ignoranza costituisca colpa grave. Laddove in malafede o privo di titolo idoneo il possesssore di un’opera è in grado di acquisirne a titolo orginario la proprietà attraverso l’istituto dell’usucapione.